Il periodo storico in cui viviamo sembra dominato in modo quasi esclusivo da una parola, ‘crisi’, a livello economico, sociale, individuale. Uno stato di incertezza, instabilità, ansia, attraversa la società in modo trasversale. In molti casi purtroppo a questo si aggiungono reali difficoltà economiche che incidono tanto quanto il senso di impotenza e fallimento sulla qualità della vita. La sensazione è di sopravvivere e non di vivere in modo dignitoso. In questo scenario, dipinto dai media e sperimentato in prima persona da molti di noi, ha ancora senso parlare di benessere? Come si può realizzare un benessere psicologico in tempi di crisi?
La parola crisi (dal greco Krisis) etimologicamente si riferisce ad un momento che separa, un passaggio da una maniera di essere ad un’altra o da una serie di fenomeni ad altri. Pertanto può rappresentare un momento di cambiamento, non necessariamente in negativo, che può portare ad un superamento di una situazione.
La crisi rappresenta un momento di stallo e difficoltà, ma può rappresentare anche un’opportunità di cambiamento. I due elementi imprescindibili, utili per superare positivamente i momenti di crisi sono:
- l’atteggiamento positivo
- la motivazione
Un atteggiamento positivo ci dà la possibilità di rendere i problemi più facili da gestire, gli errori meno disastrosi, il domani più eccitante. Gli atteggiamenti negativi non ci portano da nessuna parte. Hanno solo una grande forza: ci fanno vedere il lato peggiore delle cose. L’atteggiamento positivo è ben diverso dalla visione ottimistica della vita. L’ottimista, spesso, sottovaluta i problemi, rimuove i rischi e i pericoli, esagera e gonfia le opportunità. Un problema è una medaglia con due facce: rischio e opportunità. Possedere un atteggiamento positivo significa riuscire a tenere in considerazione e superare gli ostacoli, evidenziando, di fronte ad un qualsiasi problema, le opportunità e gli aspetti positivi senza però sottovalutarne i rischi.
Oltre all’atteggiamento positivo è fondamentale la propria motivazione. Coltivare le proprie passioni e gli interessi (oppure trovarli), non trascurando di trovare in tutto ciò che si fa l’aspetto di utilità. Impegnarsi a fondo in ciò che si fa cercando i risultati di eccellenza è essenziale per alimentare la motivazione. La motivazione umana è l’energia che ci consente di portar a termine i nostri progetti, superando gli ostacoli e va alimentata ogni giorno.
Cambiare non è mai facile, né a livello dei singoli né a livello collettivo. Quasi tutte le persone che si sentono “minacciate” dal cambiamento e tendono a “resistere” perché percepiscono il cambiamento come una perdita di controllo sulle attività abituali e sulle abitudini di vita e di lavoro.
La resistenza al cambiamento può essere:
- passiva (disinteresse verso i nuovi obiettivi)
- attiva (più o meno esplicita).
Le modalità della resistenza sono invece varie:
- Rifiuto (“ho sempre fatto così…non c’è nulla che non si possa sistemare con qualche piccola modifica”)
- Rinvio (“ora ho altri impegni, lo farò domani”)
- Indecisione ( “devo rifletterci ancora un po’ ”)
Un predisposto essenziale per l’azione del cambiamento è il superamento della propria zona di agio. La propria “zona di agio” (o di comfort) è una dimensione all’interno della quale siamo comodi ma non possiamo apprendere nuove strategie. Il cambiamento impone l’approdo in una zona di momentanea incertezza, in una zona poco rassicurante quindi, dove però si possono imparare nuove abitudini e competenze e dove si possono raggiungere nuovi obiettivi.
Albert Einstein sosteneva tre regole per adattarsi al cambiamento:
- “esci dalla confusione e trova semplicità”
- “esci dalla discordia e trova armonia”
- “nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole”
A volte il cambiamento richiede l’attivazione e la mobilitazione delle proprie risorse, energia e creatività per fronteggiare una situazione ed effettuare un passaggio, un cambiamento appunto. Sapersi orientare in un periodo di cambiamento non è facile, ma può essere il punto di partenza verso il saper scegliere in modo consapevole.
Collegati tramite facebook
News sul benessere
- Papa, emorragia cerebrale terzo killer dopo infarto e tumoriConsiste nella rottura fatale di un vaso sanguigno nel cervello
- Il cordoglio degli operatori sanitari: 'Il mondo malato perde il suo medico'Infermieri e medici: "A fianco dei fragili". L'Iss: "chi ha indicato di costruire una sanità equa"
- Recupera la vista dopo incidente grazie a un'iride artificialeL'impianto innovativo su un 38enne al Policlinico di Modena
Rimani InContatto!
Vuoi essere aggiornato sulle nostre iniziative? Iscriviti alla nostra newsletter.
Commenti recenti