Quante volte nella nostra vita quotidiana e professionale avremmo voluto sentirci dire: “Hai fatto un bel lavoro, con precisione e puntualità!” o “Hai dimostrato molto impegno tuttavia ci sono degli errori da correggere, li vediamo insieme…”
Invece, il più delle volte, non c’è tempo, modo, desiderio, capacità di dare/ricevere un feedback strutturato, contestualizzato e che possa essere utile per chi lo riceve.
Un feedback costruttivo è prima di tutto una occasione di apprendimento e di miglioramento. Infatti non sentendoci giudicati o lodati senza elementi oggettivi, possiamo liberamente riflettere sui contenuti che ci trasmette la fonte del feedback.
Nello specifico un buon feedback enfatizza le aree di forza e individua le aree di sviluppo ed è caratterizzato dai seguenti aspetti:
La relazione fra colui che riceve il feedback e colui che lo comunica
L’approccio al colloquio di feedback è assertivo/bi-direzionale, non autoritario/direttivo. Il colloquio è un momento di scambio sui risultati ottenuti sino ad ora e sul percorso di sviluppo del collaboratore.
La gestione delle aspettative di chi riceve il feedback
Un momento importante del colloquio è quello in cui il People Manager “rinnova” e “rinforza” le aspettative del valutato proponendo azioni per colmare i gap rilevati, nuove opportunità di sviluppo e premi.
La motivazione
Il valutato trae motivazione dal colloquio quando intravede la “possibilità di migliorare”, ovvero quando comprende le azioni concrete per accrescere il proprio valore professionale.
E’ molto efficace:
- Fissare l’appuntamento con con la persona a cui vogliamo dare un feedback
- E’ un gesto che denota attenzione e considerazione nei confronti dell’altro.
- Preparare il luogo ed il momento giusto
- E’ un aspetto utile per evitare interferenze esterne e dare rilevanza al momento stesso.
- Arrivare al colloquio preparati
- Ci si aspetta che entrambi siano in grado di argomentare le proprie tesi.
- Creare «l’atmosfera giusta»
- E’ fondamentale far percepire l’incontro come un’opportunità di crescita, quindi è importante lavorare su l’approccio, con riferimento anche agli aspetti non verbali della comunicazione.
Quando pensiamo ad un colloquio di feedback possiamo identificare le seguenti fasi:
1. Fase iniziale
- Porre domande aperte
- Facilitare un clima di condivisione
- Enfatizzare i risultati positivi
2. Fase centrale
- Prevedere la raccolta e/o lo scambio di informazioni
- Ascoltare in modo attivo
- Riformulare
- Esplorare le aree di miglioramento
3. Fase di chiusura
- Riassumere i punti emersi e facilitare la consapevolezza degli stessi da parte del valutato
- Stipulare con il valutato un “patto di sviluppo” non scritto, che rafforza la concretezza del piano di lavoro appena espresso
- Prevedere e concordare un follow-up.
In sintesi:
Cos’è il colloquio di feedback? E’ il momento in cui il valutatore restituisce al valutato quanto ha osservato rispetto a fatti oggettivi e risultati conseguiti. Il valutatore non riporta giudizi di valore sulla persona.
A che cosa serve? L’obiettivo è accrescere le aree di forza ed individuare le aree di miglioramento, condividendo con il valutato le azioni utili al miglioramento della performance futura.
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